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Breve introduzione alla storia moderna del Jodan
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Breve introduzione alla storia moderna del Jodan
L'utilizzo della guardia Jodan appare come già documentato nel basso medioevo giapponese, e senza fare ricerche particolari, è sufficiente notare come Myamoto Musashi, nel suo Go-rin-no-sho, la descriva come una delle cinque posizioni di base.
Una foto del tardo 800' colorata a mano.
Di tutte le posizioni di guardia possibili questa è senza dubbio la più aggressiva, e nel periodo showa (circa 100 anni fà) sembra fosse insegnata comunemente nei vari dojo. Nel kendo pre-guerra quindi i kenshi avevano generalmente una certa familiarità con questo kamae di cui si conservava una forte tradizione.
Con la reintroduzione del kendo dopo la pausa del dopoguerra, l'uso del Jodan no kamae trovò una crescente popolarità, il cui culmine si pose a cavallo tra gli anni 60' e 70'.
Infatti nel periodo di tempo compreso tra il 1961 e il 1975 tra i vincitori degli All Japan Championship si ebbero ben 10 kenshi che combatterono in Jodan, e più precisamente, Chiba sensei vinse tre volte, Toda e Kawazoe (forse il più grande di tutti) sensei due, e Iho, Hotta, e Yamazaki sensei una volta ciascuno. Il campionato che registrò la maggior proporzione di atleti in jodan fù quello del 1973, dove su 56 finalisti ben 21 lo utilizzavano.
Il board direttivo della federazione giapponese, preoccupato che il kendo tendesse a ridursi ad una disciplina dove l'importante era colpire e fare punto e basta, idea alla quale l'eccessiva diffusione del Jodan contribuiva, prese delle contromisure. In primo luogo, nel 1975, elaborò e pubblicò il Kendo Rinen ( il concetto del kendo, dove si spiegò in modo chiaro quali erano gli obiettivi del Kendo), ed in secondo luogo introdusse nel 1979 il mune tsuki come bersaglio valido (yuko datotsu) sfavorendo considerevolmente gli specialisti del Jodan.
Nel Kendo Rinen si spiega a cosa serve e perchè si dovrebbe praticare il Kendo, e si specifica che lo shiai, sebbene importante, non è e non deve essere mai la ragione principale per praticare la via della spada. Questo ridusse il fenomeno che portava molti a scegliere il Jodan perchè percepito come vantaggioso in shiai.
Anche l'introduzione del munetsuki come bersaglio valido, nell'intenzione della federazione, doveva servire a ridurre il vantaggio percepito che Jodan aveva su chudan in shiai. Questo proovvedimento funzionò talmente bene che in tutti gli anni in cui fù in vigore (dal 1979 al 1995) solo un vincitore degli All Japan,Azuma sensei, nel 1983, ci riuscì in jodan. E il numero di specialisti di questo kamae si ridusse enormemente.
Questo fino ai giorni nostri, poichè è indubbio che negli ultimi anni, complici anche i kenshi non giapponesi meno legati a standard, vi sia stata una resurrezione del Jodan, che perdura tutt'ora (nella nostra piccola Italia pensiamo solo a quanto è riuscito a fare Pomero sensei in questi anni con il suo bellissimo Jodan) e che si è fatta vedere, anche nelle file giapponesi, nei recenti mondiali di Taipei del 2006.
Siamo di fronte ad un nuovo periodo d'oro del Jodan? La federazione internazionale introdurrà nuovamente munetsuki come bersaglio valido? Lo sapremo nei prossimi anni...
Fonti:
http://www.kendo-world.com/forum/showthread.php?t=15492
http://kenshi247.net/blog/2008/11/03/jodan-renaissance/
Una foto del tardo 800' colorata a mano.
Di tutte le posizioni di guardia possibili questa è senza dubbio la più aggressiva, e nel periodo showa (circa 100 anni fà) sembra fosse insegnata comunemente nei vari dojo. Nel kendo pre-guerra quindi i kenshi avevano generalmente una certa familiarità con questo kamae di cui si conservava una forte tradizione.
Con la reintroduzione del kendo dopo la pausa del dopoguerra, l'uso del Jodan no kamae trovò una crescente popolarità, il cui culmine si pose a cavallo tra gli anni 60' e 70'.
Infatti nel periodo di tempo compreso tra il 1961 e il 1975 tra i vincitori degli All Japan Championship si ebbero ben 10 kenshi che combatterono in Jodan, e più precisamente, Chiba sensei vinse tre volte, Toda e Kawazoe (forse il più grande di tutti) sensei due, e Iho, Hotta, e Yamazaki sensei una volta ciascuno. Il campionato che registrò la maggior proporzione di atleti in jodan fù quello del 1973, dove su 56 finalisti ben 21 lo utilizzavano.
Il board direttivo della federazione giapponese, preoccupato che il kendo tendesse a ridursi ad una disciplina dove l'importante era colpire e fare punto e basta, idea alla quale l'eccessiva diffusione del Jodan contribuiva, prese delle contromisure. In primo luogo, nel 1975, elaborò e pubblicò il Kendo Rinen ( il concetto del kendo, dove si spiegò in modo chiaro quali erano gli obiettivi del Kendo), ed in secondo luogo introdusse nel 1979 il mune tsuki come bersaglio valido (yuko datotsu) sfavorendo considerevolmente gli specialisti del Jodan.
Nel Kendo Rinen si spiega a cosa serve e perchè si dovrebbe praticare il Kendo, e si specifica che lo shiai, sebbene importante, non è e non deve essere mai la ragione principale per praticare la via della spada. Questo ridusse il fenomeno che portava molti a scegliere il Jodan perchè percepito come vantaggioso in shiai.
Anche l'introduzione del munetsuki come bersaglio valido, nell'intenzione della federazione, doveva servire a ridurre il vantaggio percepito che Jodan aveva su chudan in shiai. Questo proovvedimento funzionò talmente bene che in tutti gli anni in cui fù in vigore (dal 1979 al 1995) solo un vincitore degli All Japan,Azuma sensei, nel 1983, ci riuscì in jodan. E il numero di specialisti di questo kamae si ridusse enormemente.
Questo fino ai giorni nostri, poichè è indubbio che negli ultimi anni, complici anche i kenshi non giapponesi meno legati a standard, vi sia stata una resurrezione del Jodan, che perdura tutt'ora (nella nostra piccola Italia pensiamo solo a quanto è riuscito a fare Pomero sensei in questi anni con il suo bellissimo Jodan) e che si è fatta vedere, anche nelle file giapponesi, nei recenti mondiali di Taipei del 2006.
Siamo di fronte ad un nuovo periodo d'oro del Jodan? La federazione internazionale introdurrà nuovamente munetsuki come bersaglio valido? Lo sapremo nei prossimi anni...
Fonti:
http://www.kendo-world.com/forum/showthread.php?t=15492
http://kenshi247.net/blog/2008/11/03/jodan-renaissance/
Raffaele- Moderatore
- Numero di messaggi : 797
Data d'iscrizione : 02.04.09
Località : Livorno
Re: Breve introduzione alla storia moderna del Jodan
Interessantissimo!!
Da quel che so il Kendo ha avuto come tutte le cose una sua evoluzione. Fino a qualche decina d'anni fa neanche il ki ken tai ichi era così fondamentale nel yuko datotsu. Questo a conferma del fatto che la Federazione, e quindi coloro che hanno la resposanbilità della conservazione dei valori del Kendo, sia molto attenta all'evoluzione.
L'altra faccia della medaglia è che la classe arbitrale deve saper bene interpretare queste indicazioni della federazione, e qui viene il difficile.
Un colpo tirato in Jodan da Chiba è molto diverso da uno tirato da un giovane universitario. Quindi, visto che Chiba, tanto per citare un nome conosciuto, è un arbitro dovrà essere selettivo al fine di far capire bene, senza dubbi cvos'è richiesto per ottenere un ippon da un colpo nato in Jodan no kamae.
Da quel che so il Kendo ha avuto come tutte le cose una sua evoluzione. Fino a qualche decina d'anni fa neanche il ki ken tai ichi era così fondamentale nel yuko datotsu. Questo a conferma del fatto che la Federazione, e quindi coloro che hanno la resposanbilità della conservazione dei valori del Kendo, sia molto attenta all'evoluzione.
L'altra faccia della medaglia è che la classe arbitrale deve saper bene interpretare queste indicazioni della federazione, e qui viene il difficile.
Un colpo tirato in Jodan da Chiba è molto diverso da uno tirato da un giovane universitario. Quindi, visto che Chiba, tanto per citare un nome conosciuto, è un arbitro dovrà essere selettivo al fine di far capire bene, senza dubbi cvos'è richiesto per ottenere un ippon da un colpo nato in Jodan no kamae.
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