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Punti importanti da tenere a mente - Manuale del Keiko
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Punti importanti da tenere a mente - Manuale del Keiko
Sul pregevolissimo sito dell’Halifax Kendo Club si trova un articoletto (ovviamente in lingua inglese) molto interessante, riguardante due settimi dan, uno koreano e l’altro giapponese, i quali, dopo essersi incontrati ed aver fatto keiko assieme, decidono di mettere per iscritto i punti (49) che nella loro esperienza ritengono più importanti per un buon kendo. Il tutto è stato messo assieme da tale Shigeyoshi Takano Sensei e ovviamente merita di essere tradotto.
La pagina originale la trovate al seguente indirizzo:
http://halifaxkendo.org/articles/Keiko.html
Poiché l’articolo originale sembra fosse in koreano/giapponese, la traduzione che segue è di terza mano e quindi passibile di tutti gli errori del caso, siate dunque comprensivi.
1- I principianti dovrebbero praticare duramente per periodi di tempo brevi, tenendo sempre a mente di utilizzare movimenti ampi.
2- La postura e l’atteggiamento dovrebbero sempre essere buoni.
3- Nel kendo la postura è estremamente importante. Se la postura è cattiva non è kendo, e sarebbe quindi inutile praticare con una cattiva postura.
4- Quando ci si pone in chudan no kamae, il piede destro non dovrebbe mai puntare verso l’esterno. E’ garantito che le persone che assumono tale posizione non miglioreranno mai.
5- Quando si impugna uno shinai, il police sinistro dovrebbe puntare verso il basso.
6- Quando si è in chudan no kamae, la mano sinistra dovrebbe essere posta davanti all’ombellico. La mano destra dovrebbe impugnare lo shinai con leggerezza, e l’unico momento in cui dovrebbe esercitare forza è il momento in cui si colpisce, per rilassarsi nuovamente subito dopo.
7- Ci sono persone che nell’alzarsi dalla posizione di sonkyo si muovono sempre verso destra, ma questo genere di movimento dovrebbe essere evitato, perchè fà sembrare la persona che lo esegue debole. Nell’alzarsi da sonkyo una kenshi dovrebbe sempre muoversi direttamente in avanti.
8- Quando muoviamo il piede avanzato l’altro piede dovrebbe seguirlo immediatamente. Se il piede posteriore viene mosso all’indietro, il piede frontale dovrebbe sempre muoversi con lui.
9- E’ importante mantenere una distanza corretta tra noi e il nostro avversario.
10- Si dovrebbe sempre cercare di colpire da più lontano possibile.
11- I principianti dovrebbero concentrarsi sull’imparare Men e Kote. Do e Tsuki verranno in seguito naturalmente.
12- Piuttosto che colpire e poi vincere, è meglio attaccare, poi vincere, e poi colpire.
13- Colpire Men muovendo il piede destro in avanti. Mentre si fa questo, dovremmo tenere a mente di non consentire al piede destro di appoggiarsi sul terreno.
14- Non è una buona idea alzare troppo il piede destro quando si colpisce. Si dovrebbe fare suri-ashi.
15- Al momento di colpire, prima si sposta il ken-saki dell’avversario lontano da noi e poi colpiamo.
16- La miglior occasione per colpire è quando l’avversario sta attaccando o quando lui/lei si sta ritirando.
17- Una volta che una persona è migliorata fino a raggiungere un certo punto, questi dovrebbe concentrarsi sulla pratica del movimento dei piedi.
18- Se ad un certo punto la guardia dell’avversario sembra abbassata e quindi questi sembra esposto, si dovrebbe abbassare il ken-saki, sorprendere l’avversario attaccando la sua mano destra, e quindi attaccare.
19- Quando si abbassa il ken-saki, si dovrebbe prestare attenzione a non abbassare con esso anche il corpo. Invece si dovrebbe cercare di muoversi in avanti, anche se solo di mezzo passo, e, se l’avversario indietreggia, attaccare e colpire Men.
20- Il Kirikaeshi viene fatto per eliminare la forza indesiderata accumulata nelle spalle.Quando lo si esegue, rilassarsi, portare entrambe le braccia sopra la testa (abbastanza da essere in grado di vedere l’avversario tra le braccia), e quindi colpire come se tentassimo di tagliare l’avversario. Accertarsi di colpire con un’angolazione adeguata. Non è una cosa buona caricare lo shinai fino a fargli toccare la schiena. Quando si riceve, consentire all’avversario di colpire e ricevere i colpi con delicatezza. Non ricevere mai i colpi colpendo a nostra volta o comunque facendo tornare verso l’attaccante parte della sua stessa forza. Inoltre, far sempre muovere in avanti l’avversario. Continuare finchè questi sembra stanco, e a quel punto consentirgli di finire con un ultimo Men. Questo Men finale dovrebbe essere portato da una distanza tale da essere abbastanza lontano/ vicino da poter essere eseguito in un solo passo. Se necessario si può consentire al compagno di prendere un respiro prima dell’ultimo colpo, tuttavia si deve ricordare che questo ultimo Men costituisce l’importante ippon che finalizzerà uno shiai.
21- Praticare pensando che se il proprio attacco andrà a vuoto saremo colpiti o sottoposti a tsuki.
22- Quando si pratica prestare attenzione al Maai, e fare sempre Kiai. Se ad un certo punto pensiamo che ci sia un’opportunità, colpire sempre, anche se poi viene fuori che non è abbastanza per segnare un punto. Questo è molto importante durante la pratica.
23- Attaccare quando c’è il minimo cambiamento nell’avversario.
24- Se si cerca di colpire dopo che si è pensato di colpire è già troppo tardi. Quando si pensa di colpire si deve aver già colpito.
25- Quando si colpisce, spingere la mano destra in avanti, e colpire all’unisono con i piedi, lo stomaco, e le braccia insieme.
26- Quando si esegue Tai-atari, collidere spingendo verso l’alto le braccia dell’avversario.
27- Pensare sempre in anticipo, e non importa quanto sei stanco, ergiti fieramente, in modo che l’avversario non sia in grado di colpire e segnare un punto.
28- Quando l'avversario attacca, non rompete il vostro Kamae, muovetevi invece in avanti cosi che il vostro Ken-saki si trovi sulla sua strada. In questo modo non sentirete di aver perso.
29- Dopo aver colpito Men, non alzare le braccia, concentrarsi invece sullo Zan-shin.
30- Quando l’avversario attacca, non limitarsi solo a spostare lo shinai avversario dalla vostra traiettoria, fare un Suri-age e colpire.
31- Dopo aver colpito Hiki-Men, non alzare subito le braccia.
32- Quando si colpisce Kote, non piegare il corpo a sinistra. Colpire sempre stando dritti.
33- Non parare o colpire di fianco.
34- Un Kote portato a segno muovendosi all’indietro ma senza potenza non sarà considerato Ippon.
35- Quando l’avversario esegue uno Tsuki, non si deve aver timore e non si deve indietreggiare.
36- Anche dopo che si è colpito Do (destro), si deve sempre mostrare Zan-shin e guardare l’avversario.
37- Spingere il Ken-saki dell’avversario, e, sen non c’è alcuna reazione, colpire immediatamente. Se invece c’è una spinta di contrasto, colpire dal lato opposto.
38- Quando l’avversario attacca Men, si aspetta fin quando lui/lei sta quasi per toccarci, e a questo punto, quando il suo corpo è ben disteso, colpire Do. Ouji Kote dovrebbe essere portato nello stesso maniera.
39- Per colpire Men da una distanza nella quale i ken-saki si toccano l’un l’altro, spingere leggermente sul ken-saki avversario e rimuoverlo dal vostro centro. Quindi colpire senza alzare il nostro shinai troppo in alto.
40- E’ importante mantenere sempre il proprio ken-saki puntato contro il centro dell’avversario.
41- Quando si attacca, ruotare il proprio shinai attorno a quello dell’avversario e colpire dal lato sinistro. Quando l’avversario cercherà di colpire il nostro kote, distendere in avanti le braccia. Il kote non diventerà un punto messo a segno.
42- Quando si è in Jodan no Kamae, fino al momento in cui si colpisce, non impugnare lo shinai stringendo troppo forte.
43- Se il nostro avversario è in Jodan no Kamae, e noi siamo in Chudan no Kamae, impugnamo la shinai come per proteggere il kote (dx), e proteggiamo il kote sinistro con la tsuba. Quindi muoversi in avanti.
44- Quando l’avversario viene a colpirci da Jodan no Kamae, non alzare le braccia,, invece proteggiamo il kote destro con il nostro shinai. Quindi muoversi avanti senza timore.
45- Quando si è in Jodan no Kamae, se arretreremo perderemo.
46- Se siamo entrambi in Jodan no Kamae e l’avversario viene a colpirci Kote, non dobbiamo spingere all’indietro le braccia, piuttosto dobbiamo muoverci con i piedi e quindi immediatamente contrattaccare
47- Non importa quanto uno sia stanco, non si deve respirare dalla bocca perchè questo consentirà a tutte le nostre energie di scorrere via. Chiudere sempre strettamente la bocca e respirare dal naso.
48- Quando ci si allena, ricordarsi che sia noi che il nostro avversario stiamo cercando di praticare. Non dobbiamo essere egoisti.
49- Ci sono due modi di vedere. Nel primo vediamo con gli occhi, nel secondo con il proprio cuore (spirito). Vedere con gli occhi è solo una piccola parte del vedere, e in quello che percepiamo ci sono spesso errori. Vedere con il proprio cuore è qualcosa di molto importante, e vedremo spesso cose che non sono sempre visibili. Questo vale non solo per il kendo, ma per la vita in generale. Quindi se impareremo a vedere sia con gli occhi che con il cuore otterremo una cosa molto preziosa.
Note aggiuntive-
Un praticante dovrebbe iniziare con uno shinai di lunghezza normale e quindi usarne di sempre più corti. Il grande maestro Yamaoka Tesshu inizialmente usava uno shinai di lunghezza 4-5 shaku, poi ne uso di sempre più corti finchè non ebbe più bisogno di alcun shinai.
Traduzione dal Giapponese all’inglese: Hana Ariga
Traduzione dall’Inglese alla lingua di Dante: Raffaele
La pagina originale la trovate al seguente indirizzo:
http://halifaxkendo.org/articles/Keiko.html
Poiché l’articolo originale sembra fosse in koreano/giapponese, la traduzione che segue è di terza mano e quindi passibile di tutti gli errori del caso, siate dunque comprensivi.
1- I principianti dovrebbero praticare duramente per periodi di tempo brevi, tenendo sempre a mente di utilizzare movimenti ampi.
2- La postura e l’atteggiamento dovrebbero sempre essere buoni.
3- Nel kendo la postura è estremamente importante. Se la postura è cattiva non è kendo, e sarebbe quindi inutile praticare con una cattiva postura.
4- Quando ci si pone in chudan no kamae, il piede destro non dovrebbe mai puntare verso l’esterno. E’ garantito che le persone che assumono tale posizione non miglioreranno mai.
5- Quando si impugna uno shinai, il police sinistro dovrebbe puntare verso il basso.
6- Quando si è in chudan no kamae, la mano sinistra dovrebbe essere posta davanti all’ombellico. La mano destra dovrebbe impugnare lo shinai con leggerezza, e l’unico momento in cui dovrebbe esercitare forza è il momento in cui si colpisce, per rilassarsi nuovamente subito dopo.
7- Ci sono persone che nell’alzarsi dalla posizione di sonkyo si muovono sempre verso destra, ma questo genere di movimento dovrebbe essere evitato, perchè fà sembrare la persona che lo esegue debole. Nell’alzarsi da sonkyo una kenshi dovrebbe sempre muoversi direttamente in avanti.
8- Quando muoviamo il piede avanzato l’altro piede dovrebbe seguirlo immediatamente. Se il piede posteriore viene mosso all’indietro, il piede frontale dovrebbe sempre muoversi con lui.
9- E’ importante mantenere una distanza corretta tra noi e il nostro avversario.
10- Si dovrebbe sempre cercare di colpire da più lontano possibile.
11- I principianti dovrebbero concentrarsi sull’imparare Men e Kote. Do e Tsuki verranno in seguito naturalmente.
12- Piuttosto che colpire e poi vincere, è meglio attaccare, poi vincere, e poi colpire.
13- Colpire Men muovendo il piede destro in avanti. Mentre si fa questo, dovremmo tenere a mente di non consentire al piede destro di appoggiarsi sul terreno.
14- Non è una buona idea alzare troppo il piede destro quando si colpisce. Si dovrebbe fare suri-ashi.
15- Al momento di colpire, prima si sposta il ken-saki dell’avversario lontano da noi e poi colpiamo.
16- La miglior occasione per colpire è quando l’avversario sta attaccando o quando lui/lei si sta ritirando.
17- Una volta che una persona è migliorata fino a raggiungere un certo punto, questi dovrebbe concentrarsi sulla pratica del movimento dei piedi.
18- Se ad un certo punto la guardia dell’avversario sembra abbassata e quindi questi sembra esposto, si dovrebbe abbassare il ken-saki, sorprendere l’avversario attaccando la sua mano destra, e quindi attaccare.
19- Quando si abbassa il ken-saki, si dovrebbe prestare attenzione a non abbassare con esso anche il corpo. Invece si dovrebbe cercare di muoversi in avanti, anche se solo di mezzo passo, e, se l’avversario indietreggia, attaccare e colpire Men.
20- Il Kirikaeshi viene fatto per eliminare la forza indesiderata accumulata nelle spalle.Quando lo si esegue, rilassarsi, portare entrambe le braccia sopra la testa (abbastanza da essere in grado di vedere l’avversario tra le braccia), e quindi colpire come se tentassimo di tagliare l’avversario. Accertarsi di colpire con un’angolazione adeguata. Non è una cosa buona caricare lo shinai fino a fargli toccare la schiena. Quando si riceve, consentire all’avversario di colpire e ricevere i colpi con delicatezza. Non ricevere mai i colpi colpendo a nostra volta o comunque facendo tornare verso l’attaccante parte della sua stessa forza. Inoltre, far sempre muovere in avanti l’avversario. Continuare finchè questi sembra stanco, e a quel punto consentirgli di finire con un ultimo Men. Questo Men finale dovrebbe essere portato da una distanza tale da essere abbastanza lontano/ vicino da poter essere eseguito in un solo passo. Se necessario si può consentire al compagno di prendere un respiro prima dell’ultimo colpo, tuttavia si deve ricordare che questo ultimo Men costituisce l’importante ippon che finalizzerà uno shiai.
21- Praticare pensando che se il proprio attacco andrà a vuoto saremo colpiti o sottoposti a tsuki.
22- Quando si pratica prestare attenzione al Maai, e fare sempre Kiai. Se ad un certo punto pensiamo che ci sia un’opportunità, colpire sempre, anche se poi viene fuori che non è abbastanza per segnare un punto. Questo è molto importante durante la pratica.
23- Attaccare quando c’è il minimo cambiamento nell’avversario.
24- Se si cerca di colpire dopo che si è pensato di colpire è già troppo tardi. Quando si pensa di colpire si deve aver già colpito.
25- Quando si colpisce, spingere la mano destra in avanti, e colpire all’unisono con i piedi, lo stomaco, e le braccia insieme.
26- Quando si esegue Tai-atari, collidere spingendo verso l’alto le braccia dell’avversario.
27- Pensare sempre in anticipo, e non importa quanto sei stanco, ergiti fieramente, in modo che l’avversario non sia in grado di colpire e segnare un punto.
28- Quando l'avversario attacca, non rompete il vostro Kamae, muovetevi invece in avanti cosi che il vostro Ken-saki si trovi sulla sua strada. In questo modo non sentirete di aver perso.
29- Dopo aver colpito Men, non alzare le braccia, concentrarsi invece sullo Zan-shin.
30- Quando l’avversario attacca, non limitarsi solo a spostare lo shinai avversario dalla vostra traiettoria, fare un Suri-age e colpire.
31- Dopo aver colpito Hiki-Men, non alzare subito le braccia.
32- Quando si colpisce Kote, non piegare il corpo a sinistra. Colpire sempre stando dritti.
33- Non parare o colpire di fianco.
34- Un Kote portato a segno muovendosi all’indietro ma senza potenza non sarà considerato Ippon.
35- Quando l’avversario esegue uno Tsuki, non si deve aver timore e non si deve indietreggiare.
36- Anche dopo che si è colpito Do (destro), si deve sempre mostrare Zan-shin e guardare l’avversario.
37- Spingere il Ken-saki dell’avversario, e, sen non c’è alcuna reazione, colpire immediatamente. Se invece c’è una spinta di contrasto, colpire dal lato opposto.
38- Quando l’avversario attacca Men, si aspetta fin quando lui/lei sta quasi per toccarci, e a questo punto, quando il suo corpo è ben disteso, colpire Do. Ouji Kote dovrebbe essere portato nello stesso maniera.
39- Per colpire Men da una distanza nella quale i ken-saki si toccano l’un l’altro, spingere leggermente sul ken-saki avversario e rimuoverlo dal vostro centro. Quindi colpire senza alzare il nostro shinai troppo in alto.
40- E’ importante mantenere sempre il proprio ken-saki puntato contro il centro dell’avversario.
41- Quando si attacca, ruotare il proprio shinai attorno a quello dell’avversario e colpire dal lato sinistro. Quando l’avversario cercherà di colpire il nostro kote, distendere in avanti le braccia. Il kote non diventerà un punto messo a segno.
42- Quando si è in Jodan no Kamae, fino al momento in cui si colpisce, non impugnare lo shinai stringendo troppo forte.
43- Se il nostro avversario è in Jodan no Kamae, e noi siamo in Chudan no Kamae, impugnamo la shinai come per proteggere il kote (dx), e proteggiamo il kote sinistro con la tsuba. Quindi muoversi in avanti.
44- Quando l’avversario viene a colpirci da Jodan no Kamae, non alzare le braccia,, invece proteggiamo il kote destro con il nostro shinai. Quindi muoversi avanti senza timore.
45- Quando si è in Jodan no Kamae, se arretreremo perderemo.
46- Se siamo entrambi in Jodan no Kamae e l’avversario viene a colpirci Kote, non dobbiamo spingere all’indietro le braccia, piuttosto dobbiamo muoverci con i piedi e quindi immediatamente contrattaccare
47- Non importa quanto uno sia stanco, non si deve respirare dalla bocca perchè questo consentirà a tutte le nostre energie di scorrere via. Chiudere sempre strettamente la bocca e respirare dal naso.
48- Quando ci si allena, ricordarsi che sia noi che il nostro avversario stiamo cercando di praticare. Non dobbiamo essere egoisti.
49- Ci sono due modi di vedere. Nel primo vediamo con gli occhi, nel secondo con il proprio cuore (spirito). Vedere con gli occhi è solo una piccola parte del vedere, e in quello che percepiamo ci sono spesso errori. Vedere con il proprio cuore è qualcosa di molto importante, e vedremo spesso cose che non sono sempre visibili. Questo vale non solo per il kendo, ma per la vita in generale. Quindi se impareremo a vedere sia con gli occhi che con il cuore otterremo una cosa molto preziosa.
Note aggiuntive-
Un praticante dovrebbe iniziare con uno shinai di lunghezza normale e quindi usarne di sempre più corti. Il grande maestro Yamaoka Tesshu inizialmente usava uno shinai di lunghezza 4-5 shaku, poi ne uso di sempre più corti finchè non ebbe più bisogno di alcun shinai.
Traduzione dal Giapponese all’inglese: Hana Ariga
Traduzione dall’Inglese alla lingua di Dante: Raffaele
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