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Stage M°. Kentaro Miyazaki Novara 12 - 13 Marzo 2011
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Stage M°. Kentaro Miyazaki Novara 12 - 13 Marzo 2011
Fortunatamente anche quest'anno ho avuto la possibilità di partecipare allo stage invernale del M° Miyazaki svoltosi a Novara il 12 e 13 Marzo scorsi. Ed anche la fortuna di poterci andare in buonissima compagnia di alcuni amici del Muganokai di Pisa ( Anna, Oreste, Simone e Giovanni). Certo la sveglia alle 3 di mattina del Sabato per poter iniziare alle 9 lo stage mi ha fatto barcollare molto, lo confesso, e ringrazio pubblicamente Anna per essersi sobbarcata la guida ed avermi fatto riposare un pò. Sono in debito e ricambierò appena possibile. Arrivati a Novara, appena il tempo di salutare i sempre più numerosi amici che ci stiamo facendo nel gruppo dello Iaido, e poi vestizione e schieramento per il saluto durante il quale abbiamo osservato un minuto di silenzio per la tragedia del terremoto in Giappone. Ed è proprio dalla cermonia di apertura e dal saluto del Maestro Miyazaki che ho avvertito che quello non sarebbe stato uno stage come gli altri. In seiza, appena terminato il "torei" iniziale, Miyazaky ha esordito dicendo che vedeva davanti a se molti fiori, tutti diversi tra loro e tutti belli. Ovviamente il riferimento era a tutti noi e, con quel paragone, voleva introdurre il concetto che, come si coltivano e ci si prende cura dei fiori, così le persone alle quali teniamo, le cose care che abbiamo debbano essere continuamente curate. La stessa cosa vale nel prendersi cura di noi stessi per migliorarci come esseri umani. Ma come possiamo concretamente realizzare questo e passare da bei concetti, ma astratti , a gesti ed attività che li realizzino?
Il fine ultimo del BUDO è proprio questo : mirare alla unità di Kendo e Iaido.....= Formazione dell'essere umano, formazione della persona, espressione di tutto questo attraverso KIGURAI-HINKAKU
In che modo si possono esprimere KIGURAI e HINKAKU?
a) Reiho = avere kokoro nel prendersi cura delle cosa che hanno importanza, dare importanza al "divino" a cosa ci ha dato e ci continua a dare la vita, agli esseri umani, agli amici, al Dojo.....Se nella nostra vita manca questo non ha senso praticare Kendo-Iaido. Prendersi cura della katana, delle nostre attrezzature....
b) La postura ( kamae, zanshin)= Dalla nostra postura gli altri avvertono già chi siamo. Da come ci si siede, da come si cammina, da come si sta in piedi. Ancora prima di iniziare a parlare con qualcuno, o prima di un kata, di un gikeiko si trasmette all'altro con chi ha a che fare. Dipende da noi che immagine di noi stessi vogliamo dare. Per lo Zanshin sappiamo che occorre mantenere l'attenzione sull'altro, ma il concetto di Reiho và oltre questo, perchè ci dice che questo và fatto nel massimo rispetto. Dopo aver vinto un duello o aver ucciso un avversario il nostro cuore dovrebbe provare un profondo dispiacere: io non ti volevo uccidere....Se non si prova questo siamo ancora a livello di principiantec), non si è ancora capito niente. Con questo atteggiamento si dovrebbe anche affrontare le competizioni
c)L'abbigliamento= ( una figura distinta e dignitosa esprime la bellezza fisica e spirituale di quella persona).
Non occorre fare sfoggio di eleganza. A questo proposito il Maestro ci ha poi mostrato praticamente il modo corretto di indossare e mantenere l'abbigliamento dello Iaido. Ha insistito molto su questo punto dicendo che se agli esami o stage o gare ci si presenta in modo scorretto si è già bocciati o comunque si evidenzia che se non sappiamo vestire bene come si può pensare poi di proseguire con lo studio delle tecniche? Si dimostra di essere una persona immatura.
d) La tecnica. Solo dopo aver sistemato e appreso i punti precedenti si può pensare alla tecnica. I movimenti devono essere grandi e rilassati. Sulle tecniche abbiamo fatto poi durante lo stage allenamenti in particolare sul kirioroshi e ukenagashi ma sempre dopo aver preparato il corpo con respirazioni mirate ad ottenere il rilassamento delle braccia, delle gambe/ginocchia, così da effettuare spostamenti fluidi, essenziali, efficaci. Ci si muove con SHIZENTAI, movimento fluido e naturale, durante tutti i kata di Iaido.
e) Lo spirito ascetico= infine lo spirito con cui si pratica ( jikishin kore dojo, ogni luogo è un posto buono per praticare). Ovunque è DOJO.....la famiglia è dojo, il luogo di lavoro, il luogo dove si fa una passeggiata è dojo. Dire che non ci si è allenati per impegni vari, per problemi.....è una scusa! Ovunque ci si può allenare. Anche se cammino, lavoro, posso mantenere la concentrazione come se mi allenassi nel dojo. L'atteggiamento deve essere quello. La persona che fà così fà KIGURAI-HINKAKU.
La tecnica ci porta fino ad un certo punto di miglioramento. La persona completa si realizza preticando KIGURAI-HINKAKU.
Il Kigurai realizza un Kendo e uno Iaido corretti, forti,belli, e ha come risultato di legarsi profondamente alla formazione dell'essere umano. Ci si può impadronire di KIGURAI anche solo tramite la pratica del Kendo, ma dato che più del Kendo è lo Iaido che sviluppa direttamente i punti iniziali descritti, secondo il Maestro la pratica dell"unità di Kendo e Iaido è la via più breve per realizzarlo.
Ho provato a descrivere i passaggi principali dello stage. Uno stage che poteva tranquillamente essere rivolto a qualsiasi essere umano anche non praticante di Kendo e Iaido. I concetti espressi da Miyazaki possono essere utili ad un impiegato di banca, ad un panettiere, a bambini, adulti. Sono concetti per migliorare la vita di ognuno, meglio se praticante di discipline come le nostre che facilitano l'approccio.
Una cosiderazione personale? Mah, penso che i concetti che ho tentato indegnamente di trascrivere parlino da soli.
Personalmente mi applico nella vita per realizzare il BUDO. Quindi uno stage così credo mi abbia arricchito tanto. Spero mi rimanga qualcosa appiccicato addosso. Grazie Maestro Miyazaki. Mi hai parlato come un padre.
Il fine ultimo del BUDO è proprio questo : mirare alla unità di Kendo e Iaido.....= Formazione dell'essere umano, formazione della persona, espressione di tutto questo attraverso KIGURAI-HINKAKU
In che modo si possono esprimere KIGURAI e HINKAKU?
a) Reiho = avere kokoro nel prendersi cura delle cosa che hanno importanza, dare importanza al "divino" a cosa ci ha dato e ci continua a dare la vita, agli esseri umani, agli amici, al Dojo.....Se nella nostra vita manca questo non ha senso praticare Kendo-Iaido. Prendersi cura della katana, delle nostre attrezzature....
b) La postura ( kamae, zanshin)= Dalla nostra postura gli altri avvertono già chi siamo. Da come ci si siede, da come si cammina, da come si sta in piedi. Ancora prima di iniziare a parlare con qualcuno, o prima di un kata, di un gikeiko si trasmette all'altro con chi ha a che fare. Dipende da noi che immagine di noi stessi vogliamo dare. Per lo Zanshin sappiamo che occorre mantenere l'attenzione sull'altro, ma il concetto di Reiho và oltre questo, perchè ci dice che questo và fatto nel massimo rispetto. Dopo aver vinto un duello o aver ucciso un avversario il nostro cuore dovrebbe provare un profondo dispiacere: io non ti volevo uccidere....Se non si prova questo siamo ancora a livello di principiantec), non si è ancora capito niente. Con questo atteggiamento si dovrebbe anche affrontare le competizioni
c)L'abbigliamento= ( una figura distinta e dignitosa esprime la bellezza fisica e spirituale di quella persona).
Non occorre fare sfoggio di eleganza. A questo proposito il Maestro ci ha poi mostrato praticamente il modo corretto di indossare e mantenere l'abbigliamento dello Iaido. Ha insistito molto su questo punto dicendo che se agli esami o stage o gare ci si presenta in modo scorretto si è già bocciati o comunque si evidenzia che se non sappiamo vestire bene come si può pensare poi di proseguire con lo studio delle tecniche? Si dimostra di essere una persona immatura.
d) La tecnica. Solo dopo aver sistemato e appreso i punti precedenti si può pensare alla tecnica. I movimenti devono essere grandi e rilassati. Sulle tecniche abbiamo fatto poi durante lo stage allenamenti in particolare sul kirioroshi e ukenagashi ma sempre dopo aver preparato il corpo con respirazioni mirate ad ottenere il rilassamento delle braccia, delle gambe/ginocchia, così da effettuare spostamenti fluidi, essenziali, efficaci. Ci si muove con SHIZENTAI, movimento fluido e naturale, durante tutti i kata di Iaido.
e) Lo spirito ascetico= infine lo spirito con cui si pratica ( jikishin kore dojo, ogni luogo è un posto buono per praticare). Ovunque è DOJO.....la famiglia è dojo, il luogo di lavoro, il luogo dove si fa una passeggiata è dojo. Dire che non ci si è allenati per impegni vari, per problemi.....è una scusa! Ovunque ci si può allenare. Anche se cammino, lavoro, posso mantenere la concentrazione come se mi allenassi nel dojo. L'atteggiamento deve essere quello. La persona che fà così fà KIGURAI-HINKAKU.
La tecnica ci porta fino ad un certo punto di miglioramento. La persona completa si realizza preticando KIGURAI-HINKAKU.
Il Kigurai realizza un Kendo e uno Iaido corretti, forti,belli, e ha come risultato di legarsi profondamente alla formazione dell'essere umano. Ci si può impadronire di KIGURAI anche solo tramite la pratica del Kendo, ma dato che più del Kendo è lo Iaido che sviluppa direttamente i punti iniziali descritti, secondo il Maestro la pratica dell"unità di Kendo e Iaido è la via più breve per realizzarlo.
Ho provato a descrivere i passaggi principali dello stage. Uno stage che poteva tranquillamente essere rivolto a qualsiasi essere umano anche non praticante di Kendo e Iaido. I concetti espressi da Miyazaki possono essere utili ad un impiegato di banca, ad un panettiere, a bambini, adulti. Sono concetti per migliorare la vita di ognuno, meglio se praticante di discipline come le nostre che facilitano l'approccio.
Una cosiderazione personale? Mah, penso che i concetti che ho tentato indegnamente di trascrivere parlino da soli.
Personalmente mi applico nella vita per realizzare il BUDO. Quindi uno stage così credo mi abbia arricchito tanto. Spero mi rimanga qualcosa appiccicato addosso. Grazie Maestro Miyazaki. Mi hai parlato come un padre.
antonio giardina- Moderatore
- Numero di messaggi : 139
Data d'iscrizione : 03.04.09
Età : 72
Località : Livorno
ottimo
mille grazie di aver condiviso la tua esperienza.
con un pizzico d'invidia ....... Paolo
con un pizzico d'invidia ....... Paolo
PaoloB- Numero di messaggi : 19
Data d'iscrizione : 07.05.09
Età : 60
Località : cesena
cena del 26-03.2011
Un ringraziamento a tutti voi,
anche se avete risvegliato la mia tanto temuta Vanità.
L'esser apprezzati è sempre piacevole, ma risveglia in me un antico nemico.
Mi è stato insegnato e ho imparato a mie spese che aver nemici è costoso.
Un sacco di energie disperse a tirar su dei muri, nelle sentinelle, nell'esser sempre pronti e in questo il viver sempre sul chi và la.
Vi assicuro che così non si vive bene o almeno, non mi fà vivere come ora vorrei.
Il passare indenne attraverso la vanità è forse un obiettivo impossibile?
Il segreto è .... non lo sò a dire il vero, ma cerco oggi la via meno difficile e meno dispendiosa.
Quella via a cui non legare il mio Zanshin
SONO PIGRO.
Ormai l'età vincola le scelte, l'energia non è più in abbondanza, il tempo scivola fra le dita, e l'idea del piacere è cambiata.
Per questo, io e il mio kendo siamo cambiati in questo decennio.
I termini che ora considero e di cui condivido con voi il loro valore sono .... eleganza, libertà, spiritualità, ed essenza come espressione essenziale di essere e di movimento.
E questi cerco di spiegarli con il mio modo di fare e con il movimento, che per me che faccio kendo e Iaido diventano nel primo caso il Jigeiko, nel secondo caso i kata.
Come al solito nulla è imposto ma solo proposto, questa è la mia scelta di come pormi nella vita e anche nella famiglia del MuganoKai.
Semplicemente il mio punto di vista che condivido con voi
Grazie ancora a tutti voi e a presto.
Paolo
anche se avete risvegliato la mia tanto temuta Vanità.
L'esser apprezzati è sempre piacevole, ma risveglia in me un antico nemico.
Mi è stato insegnato e ho imparato a mie spese che aver nemici è costoso.
Un sacco di energie disperse a tirar su dei muri, nelle sentinelle, nell'esser sempre pronti e in questo il viver sempre sul chi và la.
Vi assicuro che così non si vive bene o almeno, non mi fà vivere come ora vorrei.
Il passare indenne attraverso la vanità è forse un obiettivo impossibile?
Il segreto è .... non lo sò a dire il vero, ma cerco oggi la via meno difficile e meno dispendiosa.
Quella via a cui non legare il mio Zanshin
SONO PIGRO.
Ormai l'età vincola le scelte, l'energia non è più in abbondanza, il tempo scivola fra le dita, e l'idea del piacere è cambiata.
Per questo, io e il mio kendo siamo cambiati in questo decennio.
I termini che ora considero e di cui condivido con voi il loro valore sono .... eleganza, libertà, spiritualità, ed essenza come espressione essenziale di essere e di movimento.
E questi cerco di spiegarli con il mio modo di fare e con il movimento, che per me che faccio kendo e Iaido diventano nel primo caso il Jigeiko, nel secondo caso i kata.
Come al solito nulla è imposto ma solo proposto, questa è la mia scelta di come pormi nella vita e anche nella famiglia del MuganoKai.
Semplicemente il mio punto di vista che condivido con voi
Grazie ancora a tutti voi e a presto.
Paolo
PaoloB- Numero di messaggi : 19
Data d'iscrizione : 07.05.09
Età : 60
Località : cesena
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